giovedì 31 luglio 2008

da leggere.


Mi è capito di rileggere alcuni articoli di Manuel Vázquez Montalbán, sono sue riflessioni sul calcio moderno e ovviamente sul suo amato Barça, pubblicati ormai dieci anni fa ma ancora tremendamente attuali.
Vi consiglio di leggere questi due, Catalanets, catalanets e Liga de traficantes. Ci sono parecchi spunti e riflessioni che si possono tranquillamente ricollegare alle vicende degli ultimi giorni, la partenza polemica di Messi per i giochi olimpici e la lettera di saluto di Oleguer.

Consiglio di leggere anche la lettera di Oleguer pubblicata sul sito del FCB, gli articoli di Vázquez Montalbán sono molto interessanti, critici, riflessivi ma la lettera del giocatore vale la pena leggerla perchè è spontanea, emotiva, bella e coinvolgente.

Hasta siempre Oleguer.

mercoledì 30 luglio 2008

Ostacolo viola.


Continuo a non vedere chissà quali novità rispetto all’anno scorso, se escludiamo che Abidal ha fatto un cross, c’è stato un colpo di testa in un calcio d’angolo, il primo gol è arrivato da un’azione su calcio piazzato e la seconda maglia è orribile.
Ecco magari nelle novità, positive, segnalerei Alves, mi è piaciuto il brasiliano, ho apprezzato la buona intesa con Messi, ma anche con il resto della squadra. Keita l’ho visto poco, Hleb per quel che ha fatto vedere mi ha fatto ben sperare. Mi continua a sorprendere il livello dei giocatori del Barça B. Jeffren ha segnato un gran gol.
Ho visto qualche piccola miglioria rispetto alle precedenti partite soprattutto tenuto conto che la Fiorentina era un ostacolo di un altro livello rispetto alle precedenti. In generale sono soddisfatta della partenza dei blaugrana, il 3 a 1 di questa sera mi porta ad essere ottimista. Buon test e buone sensazioni.

Tra le tante similitudini con il Barça dell’ultima stagione c’è la differenza piuttosto evidente tra i due tempi. Nel primo i blaugrana si sono fatti vedere, si proponevano, e hanno quasi annullato la Fiorentina, complice un centrocampo più tonico composto da Xavi, Touré e Keita; nel secondo tempo, invece, si sono invertite le parti, i viola sono cresciuti, a tratti sono riusciti a imporre il loro gioco e il Barça ha iniziato a perdere colpi e commettere qualche errore di troppo, soprattutto in difesa. Perdonabile perché era un’amichevole e comprensibile perché siamo in piena preparazione atletica. Però Guardiola deve stare attento perché l’anno scorso abbiamo buttato via troppo partite per aver giocato un secondo tempo scandaloso.

Stasera si sono rivisti in campo Puyol, Xavi e Iniesta e, guarda un po’, il Barça è tornato ad aver un possesso palla clamoroso che di per sé non significa proprio niente, ma tutto sommato il Barça del primo tempo non mi è dispiaciuto. Andrés è tornato a fare il tappa buchi, in questa occasione gli è toccato giocare da attaccante ma non ha brillato, a me piace molto di più quando spazia a centrocampo, vedremo nelle prossime partite cosa avrà in serbo per lui Guardiola.

Messi, sempre Messi. Ogni volta che lo vedo giocare mi convinco sempre più che ben presto ci dimenticheremo di Ronaldinho grazie alle sue magie. Stasera oltre a mettere in mostra le sue potenzialità si è messo a recuperare palloni e lottare in ogni giocata come non lo si vedeva da tempo. Ottimo.
Il problema con Messi è che dipendiamo troppo da lui, adesso che la Fifa ha data ragione all’Afa e lui molto probabilmente andrà alle olimpiadi cosa faremo? Non possiamo entrare in crisi durante la pretemporada perché ci viene a mancare un giocatore, è assurdo è pur sempre un singolo giocatore, bravo fin che vuoi, anzi mostruosamente talentuoso, però è uno e noi siamo una squadra di 11 giocatori.
Non ricadiamo nell’errore di affidarci ai talenti individuali.

A proposito di errori del passato, era Rijkaard che elargiva permessi a tutti o era la società? Henry ha già ottenuto il primo, ma non si era detto che si cambiava radicalmente?

lunedì 28 luglio 2008

Togliamo il 9 a Henry.


Avevo voglia di vedermi una partita del Barça, mi sono guardata la sfida contro il Dundee carica di aspettative ma sono rimasta abbastanza delusa, lo so che è presto per dare giudizi ma le prime sensazioni non sono completamente positive. Nel primo tempo ho rischiato di addormentarmi, lo so che è una partita della pretemporada per cui manca ritmo, i giocatori non sono ancora in forma e i nuovi acquisti devono adattarsi, ma più che una partita di una squadra che tra meno di un mese deve giocare il preliminare di Champions mi è sembrata una sfida tra scapoli e ammogliati.

La coppia Henry-Bojan su cui Guardiola vorrebbe puntare non ha mordente e neanche profondità, il francese ha fatto vedere che nulla è cambiato dall’anno scorso, si è mangiato un’occasione grandiosa, ne ha ciccata un’altra e solo alla terza occasione è riuscito a beffare il portiere avversario. Lo ripeto già da tempo, non possono essere loro la coppia del futuro del Barça.

Nel secondo tempo Guardiola ha cambiato tutta la squadra e con Messi è stata tutta un’altra storia, l’argentino ha una marcia in più, sembra molto più in forma del resto della squadra, ha mostrato la sua classe e segnato una tripletta. Buona la sua sintonia con Alves molto positiva quella con Eto’o. La coppia Messi-Eto’o è stata più aggressiva e ha fatto vedere buone cose, si conoscono, si sono cercati e trovati, fin qui tutto bene. Il problema è che nel preliminare di Champions forse non vedremo nessuno dei due. Tra i nuovi acquisti mi è piaciuto Alves, ho visto poco Keita e Cáceres, cavolo, mi sembra un clone di Ramos!

In generale ho visto qualche piccola miglioria (han provato a pressare davanti) rispetto all’anno passato ma non ho visto grandi differenze. Il Barça ha fatto bella figura grazie alle ottime qualità dei singoli: Messi, Eto’o e Alves su tutti, ma attenzione non dobbiamo ricadere nell’errore del’anno scorso: bisogna puntare sul collettivo, sulla squadra mica sul singolo. Su questo punto Pep deve lavorare a fondo e in fretta perché dietro l’angolo c’è la sfida di Champions.

venerdì 25 luglio 2008

La prima.


Guardiola ha iniziato a muovere i suoi primi passi sulla panchina del Barça, debutta con un’ampia vittoria contro un avversario sparring e il risultato positivo non serve a trarre tante conclusioni perché è sempre difficile giudicare con obiettività una partita della pretemporada (ancora di più se non si è vista!).

Almeno è servita per iniziare a capire quali sono le intenzioni di Pep.
Alcune notizie che ho appreso qua e la: lo schema di gioco è rimasto uguale, 4-3-3 con la difesa più alta, Marquez e Piqué han giocato da centrali, Hleb-Keita-Touré hanno formato il trio del centrocampo, Gudjohnsen è dimagrito e ha segnato, Alves si è fatto notare e Messi è sempre lui, protagonista della serata con un bellissimo gol.
Come logico, in una partita del genere hanno trovato spazio tante giovani promesse del Barça B che si sono messe in mostra: Pedrito, Víctor Vázquez, Córcoles, Jeffren, Abraham, Busquets e Crosas.

Qualche curiosità: Messi indossava la maglia n.10, gli calza alla perfezione, Henry il 9, è un fatto accidentale, vero? Eto’o ha giocato gli ultimi 25 minuti con la fascia da capitano, che significa questo?

Finalmente si torna a parlare di calcio giocato.

Hibernian: McNeil (Grof, min.83); Van Zanten, Jones, Hogg (Canning, min.73), Hanlon; Murray (Chrisholm, min.46), Stevenson (Thicot, min.46), Shiels (Rankin, min.73), Nish; Fletcher (Morais, min.65) y O’Brien (Cropley, min.83).

FC Barcelona
: Valdés (Pinto, min.46); Córcoles, Márquez (Martín Cáceres, min.46), Piqué, Alves (Abraham, min.46); Víctor Vázquez (Crosas, min.31) (Hleb, min.66), Gudjohnsen (Keita, min.66), Sergi Busquets (Touré Yaya, min.46); Messi (Jeffren, min.46), Henry (Bojan, min.46) y Pedro (Eto’o, min.66).

Goles: 0-1, min.5: Gudjohnsen. 0-2, min.15: Messi. 0-3, min.17: Gudjohnsen. 0-4, min.27: Pedro. 0-5, min.48: Bojan. 0-6, min.69: Touré Yaya.

mercoledì 23 luglio 2008

In bocca al lupo Oleguer.


La lista dei superstiti dell’era Rijkaard si assottiglia sempre più, al momento ne rimangono sette (8 con l’incognita Eto’o): Messi, Marquez, Sylvinho, Valdes, Puyol, Iniesta e Xavi.
Ieri è stato il turno di Oleguer venduto all’Ajax. Anche lui paga lo scotto delle ultime due stagioni in cui è comparso sempre meno e non ha mai brillato.
Se ne va via un canterano già sostituito da un canterano più giovane, Piquè. Il primo lo abbiamo venduto per 3 milioni (+2 ), il secondo è stato comprato per 5, un affare perfetto.

Oleguer è stato un calciatore atipico, laureato in economia e studente di filosofia, politicamente schierato e catalano fino al midollo.
Ha iniziato la sua carriera da centrale per puro caso nella stagione 2004-2005, in seguito agli infortuni di Edmilson e Motta, Frank avanza Marquez e al posto del messicano sistema Oleguer che in coppia con Puyol funziona alla grande per due anni. Quando il Barça entra in crisi anche lui inizia a perdere terreno, il colpo di grazia arriva quando Rijkaard decide di utilizzarlo come laterale destro, non funziona, e perde la titolarità.

Intanto che prosegue la sua carriera calcistica scrive un libro "Camí d'Ítaca" in cui racconta i festeggiamenti per la Liga 2004-2005 insieme alle sue riflessioni politiche e sociali. Ovviamente lo scrive in catalano e io ci impiego un enormità per finirlo, ma vuoi mettere la soddisfazione di aver letto un libro scritto veramente da un giocatore blaugrana!

In tanti lo hanno criticato perché non è un giocatore da Barça, altri perché ha portato in campo le sue idee politiche. I tifosi avversari lo hanno sempre fischiato per le sue idee e per il suo nazionalismo catalano. Io l’ho apprezzato di più per i suoi interventi fuori dal campo (soprattutto per il suo appoggio all’EZLN) che per le sue prodezze da giocatore. Per me è stato un difensore che ha compiuto il suo dovere senza infamia e senza lode. Difensore mediocre ma con un curriculum invidiabile, laureato in Economia, una Champions, due Ligas e due Supercopas de España. Niente male direi.

L’ultimo episodio che l’ha visto protagonista è stato per un suo articolo. Su un giornale ha preso le parti di un terrorista basco in sciopero della fame, apriti cielo, è stato accusato di essere un terrorista, fischiato e insultato dai tifosi delle squadre avversarie. Lo sponsor delle sue scarpe, la Kelme, per l’articolo, gli ha rotto il contratto, ma non lo ha fermato. È sceso in campo con le scarpe tutte nere senza logo, si è preso la sua dose di fischi e insulti e serafico ha dichiarato “Non cambierò le mie idee solo perché sono un calciatore”. Grande Oleguer! Mi mancherai. In bocca al lupo per la tua nuova avventura.

martedì 22 luglio 2008

Pep e le sue dichiarazioni.


Guardiola lo aveva detto, Deco, Ronaldinho e Eto’o fuori dal Barça, per i primi due è cosa già fatta per il terzo è solo questione di giorni. Fin qui è stato coerente, ammiro il coraggio che ha dimostrato sbarazzandosi di tre giocatori fondamentali e amati (ultimamente forse più odiati) dai tifosi blaugrana. Adesso non vorrei criticare Guardiola ancor prima del suo inizio ma comincio ad avere qualche piccolo dubbio sulla sua coerenza. Il giorno della sua presentazione Pep aveva dichiarato "Buscamos un '9' que haga 60 goles (entre sonrisas). Busco un '9', lo necesitamos, que sea muy bueno y complemento de Henry y Bojan. Que los tres se sientan titulares. Y los nombres que salen en los diarios son muy buenos". I nomi che giravano e che girano sono quelli di Adebayor, Berbatov, a tratti Villa, Benzema (ormai scartato perché non cedibile), Trezeguet, ogni tanto risbuca fuori Drogba.

La trattativa più accreditata è quella con l’Arsenal per Adebayor, ma, quando ormai l’affare sembra concluso salta fuori Txiki dicendo che le trattative per un attaccante sono ferme perché prima di comprare un ‘9’ bisogna piazzare Eto’o. Logico, il ragionamento non fa una piega: prima si vende poi si compra.
A questo punto interviene Guardiola, spalleggiando Txiki, dichiarando che in realtà il nuovo Barça non ha bisogno di un ‘9’ perché comunque ci sono Henry e Bojan. Le trattative sembrano arenarsi del tutto e io comincio ad avere qualche dubbio.

Segue la vendita di Ronaldinho e la conferma che Eto’o andrà via, le valigie le ha già fatte ma non ha ancora trovato nessun offerente (che strano credevo che il camerunese fosse il giocatore meglio piazzabile!) intanto i giornali riprendono a elencare i nomi di possibili acquisti ieri era il turno di Drogba un po’ meno quello di Adebayor, oggi l’ivoriano è in forse ma domani chissà.Continuano a insistere: il Barça deve fare l’acquisto mediatico; presumo che anche la Nike spinga per fare un nuovo acquisto dato che il vero crack che è rimasto è sponsorizzato dall’Adidas.
E’ una questione di vasi comunicanti se partono tutte le stelle ci deve essere per forza qualcuno che riempirà il vuoto lasciato. Non possiamo aver venduto i nostri giocatori più mediatici e non comprare nessuno.

Da una parte i media e lo sponsor vogliono l’acquisto mediatico dall’altra Guardiola torna a insistere a voler puntare solo su Henry e Bojan: “Espero muchísimo de Henry. He hablado con él y sé que el primer año no fue fácil, pero tengo mucha fe con su aportación al equipo. Le quiero dar mucha importancia, y a Bojan también”.
A chi bisogna credere? La logica mi porterebbe a fidarmi di più di Guardiola ma la soluzione che propone lui non mi convince, senza acquisti rimarremmo con un pensionato che non ha fatto altro che lamentarsi per una anno intero che non si è mai adattato al calcio spagnolo e un ragazzino che ha dimostrato tante buone qualità ma deve ancora crescere per cui non possiamo caricarlo di troppe responsabilità e aspettative e non possiamo pretendere da lui che si trasformi dall’oggi al domani in un megacrack.

Anche se a quello che scrivono i giornali non ci credo più da tempo il dubbio rimane, devo credere alle prime dichiarazione di Pep, cerchiamo un ‘9’ o alle ultime, mi bastano Henry e Bojan?

venerdì 18 luglio 2008

Addio Ronaldinho, parte seconda.


Martedì è finita l’avventura di Ronaldinho nel Barça. E' rimasto 5 anni in blaugrana, i primi tre anni sono stati impeccabili, avevamo tra le mani il miglior giocatore del mondo che ha riportato il Barça nell’olimpo del calcio mondiale. Ci ha fatto sognare e divertire con le sue innumerevoli giocate, slalom, punizioni, rovesciate, pallonetti, gol da cineteca. Tanti rimarranno nella storia come la doppietta al Bernabeu e la serpentina contro il Chelsea nel 2004, la rovesciata contro il Villareal, quella contro l’Atletico (suo ultimo gol in blaugrana!).

Dal 2003 al 2006 Ronaldinho gioca sempre, sia partite del Barça che del Brasile, non si ferma mai, più cresce la sua popolarità e più gioca, il Barça non può giocare senza il suo giocatore simbolo perché i tifosi riempiono la stadio per lui, vogliono vedere le sue giocate. E lui gioca e sorride perché è quello che più gli piace al mondo. Gioca, sorride e vince il pallone d'oro più tanti altri riconoscimenti.

Nella stagione 2006 raggiunge l’apice della sua carriera: ci regala una Liga e la seconda Champions della storia del Barça, è stato tutto perfetto fino alla finale di Parigi. Sembrava che niente e nessuno potesse fermarlo e invece si rompe il meccanismo e Ronaldinho buca l’appuntamento mondiale, è il primo campanello d'allarme.

Ha bisogno di riposo e invece deve subito ripartire per la pretemporada del Barça, che quell'anno si fa in America, figuriamoci se lo lasciano riposare proprio nella patria del suo sponsor. Ronaldinho è una gallina d'oro per la Nike, per il Barça e per la sua famiglia in primis suo fratello procuratore, l'unica cosa che deve fare è giocare, giocare come solo lui sa fare, sorridere e far divertire.
Inizia la stagione e lui parte stanco, dovrebbe allentare un po' i ritmi ma non può perchè prima s'infortuna Messi poi Eto'o e a lui gli tocca tirare avanti la baracca. Non gioca bene ma paradossalmente questo è l'anno in cui segna di più, però attenzione, quasi tutti i suoi gol arrivano da calci piazzati, pochissimi sono quelli su azione, secondo campanello d'allarme.

I tifosi se la prendono con il Barça per aver regalato la Liga al Madrid ma se la prendono soprattutto con lui e con la sua stagione poco brillante, è lui il principale responsabile, è lui il capro espiatorio. Ronaldinho a fine anno si prende una pausa, rinuncia a partecipare alla Coppa America, dovrebbe fargli bene riposare un po' e invece questa pausa lo butta ancora più giù e così inizia la sua stagione peggiore.

Il giocattolino si è rotto, Rijkaard prova in tutti modi ad aggiustarlo ma non riesce nell'impresa, gli offre tante di quelle occasioni per provarci ma lui non ne approfitta, è apatico e non sorride più. A volte sembra che possa farcela, però è solo una sensazione, una speranza. La conferma arriva durante il grande classico, Frank, a sorpresa, lo mette in campo ma lui non combina niente, non ha più stimoli, neanche l'adrenalina che ti da una partita del genere lo aiuta a risorgere. Terzo campanello d'allarme.

Nessuno sembra accorgersi che Ronaldinho ha un problema, era evidente che qualcosa non andava, perchè nessuno lo ha aiutato? O se qualcuno ci ha provato perchè il brasiliano non si è fatto aiutare?

Passa più tempo in panchina che in campo, in pochissimo tempo perde tutto il credito che aveva accumulato nei suoi primi tre anni, perde la fiducia del suo allenatore (ma che ha fatto per far incavolare Frank?), la stima dei suoi compagni, i tifosi gli voltano le spalle e lo fischiano ogni volta che tocca palla, perde l'immunità parlamentare e i giornali cominciano a scrivere di tutto e di più sulla sua vita privata, lo accusano di uscire tutte le sere e di non presentarsi agli allenamenti.
Via internet girano notizie ancora più inquietanti, qualcuno dice che ha problemi con l'alcol, altri di droga, le sue lunghe assenze per strani infortuni alimentono solo queste dicerie. La situazione è sfuggita di mano, nessuno ha più il controllo di quello che succede nello spogliatoio e fuori.
Intanto il Barça comincia a perdere i pezzi, il primo a pagare per la seconda stagione in bianco è Rijkaard, ma non sarà l'unico.

Lo capisce anche il fratello che è ora di far qualcosa,Guardiola lo ha detto chiaro e tondo che il brasiliano è finito nella lista degli indesiderati. E' meglio cambiare aria il più in fretta possibile. Ronaldinho in due anni si è svalutato, il suo cartellino un tempo inacessibile ora è diventato alla portata di tutti, è passato da oggetto dei desideri di tutte le squadre europee ad avere due sole misere chance, Manchester City e Milan. Tra le due ha scelto quella che più gli piaceva.

La telenovela Ronaldinho-Milan durata tre lunghissimi anni, si conclude con un happy end. Il Barça è contento di essersene sbarazzato in maniera elegante, il Milan ha fatto l'affare del secolo (!), lui è contento di tornare a essere l'idolo dei tifosi.
Da parte mia ho avuto un miscuglio di sensazioni contrastanti, sono passata dalla rabbia alla tristezza, dallo sconforto alla rassegnazione. Oggi ho raggiunto lo stadio del menefreghismo, mi è bastato vederlo 5 secondi con la maglia sponsorizzata da bwin per capire che con lui ho chiuso definitivamente.

Addio Ronaldinho e grazie per tutto quello che hai fatto per il Barça.

martedì 15 luglio 2008

Addio Ronaldinho, parte prima.


Ronaldinho una roba del genere non me la dovevi proprio fare!! Non puoi andare al Milan!! È un incubo, un tradimento, non voglio crederci, non voglio pensarci.

Sono di un umore pessimo, leggere che Ronaldinho è del Milan e che si presenterà mercoledì a Milanello non mi ha aiutato.
Mi angoscia il pensiero di vederlo vestito in rosso nero, non oso immaginare quanto sarà soddisfatto il suo piccolo presidente e quanto se la tirerà per il successo di questa operazione. Già mi immagino i titoli dei vari giornali, le trasmissioni sportive passeranno tutte l’estate a tessere le lodi di questo grande acquisto e di chi l’ha fatto. Sarà uno spettacolo inguardabile.
È da tre anni che la smenano con Ronaldinho al Milan e adesso che la notizia è effettivamente vera, apriti cielo, tireranno fuori di tutto. Abbiamo preso il giocatore più forte del mondo, il Milan è uno squadrone, il Barça ha fatto un errore madornale. Su quest’ultimo punto come dargli torto? 15/20 milioni per Ronaldinho ma scherziamo!!Bisogna essere deficienti per avere fatto una cosa del genere, è una presa in giro, ditemi che è tutto finto, è stato uno scherzo così mi faccio una bella risata.

A proposito di prese per i fondelli chi ci ha preso più in giro? Laporta per averlo regalato o Ronaldinho che dopo una stagione pessima ha deciso di rimettersi in pista per la nazionale e conclude il suo accordo con il Milan in due giorni?

lunedì 14 luglio 2008

Inizia il conto alla rovescia.


Manca meno di un mese alla partita di andata per i preliminari di Champions e il Barça inizia oggi le sessioni di allenamento. Dunque abbiamo 30 giorni per realizzare una ‘pretemporada’ assurda e senza senso, che siamo obbligati a fare per interessi commerciali.In 5 settimane i giocatori blaugrana affronteranno 8 partite, viaggeranno per due continenti per un totale di 19000 km, dovranno sopportare numerose ore in volo,due cambi d’ora nel giro di pochi giorni, parteciperanno a conferenze stampa, interviste, spot promozionali, serata di gala… ma io mi chiedo non abbiamo imparato niente dagli anni scorsi??

Ecco nel dettaglio che cosa succederà tra luglio e agosto.
Dal 14 al 20 luglio ci saranno le prime sessioni di allenamenti a Barcelona. 16 sono i convocati del primo giorno, incluso Ronaldinho che sembra sempre più lontano dal pianeta blaugrana. Messi si presenterà martedì. Il 19 dovrebbero arrivare Eto’o, Keita e Alves.Mentre Puyol, Iniesta e Xavi si uniranno al resto del gruppo direttamente in Scozia.
Infatti il 21 luglio il Barça si sposterà a Glasgow dove si allenerà per 2 giorni e giocherà due amichevoli con l’Hibernian e il Dundee United, rispettivamente il 24 e il 27.

Il 27 si ritorna a Barcelona, un paio di giorni a casa e poi si riparte alla volta di Firenze per partecipare al Trofeo Artemio Franchi (questa tappa mi interessa perché magari riesco a farci un salto anch’io!)
Da Firenze si passa direttamente a Chicago, dove il 3 agosto si giocherà un amichevole con il Guadalajara.Il giorno dopo si riparte per atterrare a New York e giocare il 6 una partita contro i New York Red Bulls. Quando i giocatori cominceranno ad abituarsi all’ora americana e avranno smaltito l’effetto del jet-lag sarà ora di ritornare a Barcelona. Per cui ci sarà di nuovo il jet-lag da smaltire in pochi giorni e ripartire verso destinazione sconosciuta perché il 12 o il 13 agosto (a seconda del sorteggio) giochiamo la partita d’andata dei preliminari di Champions. Il 16 al Camp Nou ci si contenderà con il Boca Juniors il prestigioso Trofeo Gamper. Il 26 o il 27 ci sarà il ritorno dei preliminari. Immagino che da lì a pochi giorni inizierà anche la Liga, la grande domanda che mi assilla è: il Barça in che condizioni si presenterà??

P.S: oggi ho scritto il 50° post. Non credevo di raggiungere questo piccolo traguardo! Vorrei ringraziare tutti quelli che visitano questo blog, ma soprattutto ringrazio tutti quelli che partecipano attivamente.

venerdì 11 luglio 2008

Viva la coerenza!


Laporta continua a essere il presidente del Barça, almeno fino a settembre quando rimetterà il suo mandato all'assemblea dei soci. Dice che continua per coerenza, perché siamo in un momento cruciale e bisogna proseguire con quello che si era programmato. Il ragionamento fila peccato che si sono dimessi 8 consiglieri su 17, tra cui Soriano e Ingla. Loro due, insieme a Txiki sono i responsabili del settore acquisti del Barça, questo vuol dire che a portare avanti le ultime trattative sarà Txiki supportato da qualcuno messo su in fretta e furia, è questa la coerenza e la continuità che vuol dare Laporta?

Non c'è molta coerenza neanche nel comunicato degli 8 dimissionari. Vanno via perché sono in disaccordo con le decisioni prese dopo il voto. Loro volevano le dimissioni di Laporta e non di tutta la giunta perché così potevano continuare tranquillamente il mandato fino al 2010. Peccato che il risultato del voto ha espresso un giudizio negativo non su Laporta ma sull'operato globale di tutta la giunta, quindi se volevano essere coerenti dovevano chiedere le dimissioni di tutti non solo quelle del presidente.
In mezzo a tutta questa incertezza emerge un unico dato sicuro: in tanti puntano alla presidenza del Barça.

Ho paura che questa crisi istituzionale si ripercuota su Guardiola e i suoi nuovi progetti. Ho paura per il suo debutto in panchina in un momento così cruciale. Per questo penso che bisogna appoggiare Pep, bisogna dargli tutto il sostegno possibile per salvaguardare il nuovo Barça che ancora deve nascere. A questo proposito son contenta che si sia ritornato a parlare di calcio: l'acquisto di Hleb (sarà il successore di Deco?) è una bella boccata d'ossigeno.

Continuo a non leggere Sport e MD, ho appreso tutte queste notizie da varie fonti, tra cui numerosi blog, l'articolo più interessante sulla crisi del Barça l'ho però letto nelle pagine sportive dell'El Pais: Laporta gobernará en minoría en el Barça.

mercoledì 9 luglio 2008

Dalle parole di Luis Enrique al boicottaggio.

Sport ha l'esclusiva delle dimissioni di Laporta, il diretto interessato smentisce categoricamente che le darà. Così gli altri giornali possono tirare un sospiro di sollievo e rispondere alla notizia sensazionale di Sport. Domani sapremo chi ha ragione.
Intanto ognuno offre la sua soluzione, a volte molto personale, su come si può risolvere questa crisi: elezioni subito, elezioni tra un anno ma a giugno e non in piena campagna acquisti, elezioni come da programma nel 2010, poi si prosegue con: Laporta è legittimato a proseguire, deve dare le dimissioni, la giunta dovrebbe rimanere ma con un altro presidente, l'unico che ha le capacità per mandare avanti la baracca è Soriano, speriamo che arrivi Rosell a risolvere tutto...

Come se non bastasse tutto ciò oggi viene fuori la notizia che il Barça non ha dato il permesso a Ronaldinho di partecipare alle Olimpiadi di Pechino perché vogliono che sia presente il 14 luglio, prima giornata di allenamenti. Il brasiliano ha risposto di non volersi perdere l'occasione di giocare alle Olimpiadi e così si è dato inizio a una nuova polemica. Bene, era proprio quello che ci mancava.

Sono tempi difficili per il Barça e l'unico che sembra essersene accorto è Luis Enrique: “Me gustaría que el clima fuera otro, más tranquilo, llevadero y fácil de trabajar". Parole molto belle e significative, le avrei apprezzate molto di più se le avesse pronunciate Guardiola, ma già mi accontento che qualcuno le abbia dette.

Anch'io vorrei un Barça più sereno e l'unico strumento che posso utilizzare è quello di boicottare chi, secondo me, influisce negativamente sull'ambiente blaugrana, Sport e El Mundo Deportivo. Non comprerò più un loro giornale (questo è facile!!) e non visiterò più le loro pagine web.Vi invito a fare la stessa cosa.

lunedì 7 luglio 2008

Adesso è un bel casino!


"Es un voto de castigo más que un toque de atención"Laporta.

Tra tutti gli scenari che si potevano delineare questo è il peggior che poteva venire fuori. Il 60% dei soci ha votato contra la gestione Laporta, pero tutti questi voti non lo obbligano a dare le dimissioni. Il Si , per vincere doveva raggiungere il 66% di voti. Questo vuol dire che il presidente e la sua giunta sanno benissimo che la maggior parte dei soci non approva la loro gestione, ma rimarranno comunque in carica fino al 2010 perchè così dice lo Statuto del FCB. Situazione spinosa che penalizza soprattutto il Barça, non è simpatico che il suo presidente con la sua giunta non abbia l'appoggio della maggior parte dei soci. Che cosa succederà adesso?

Fossi Laporta mi dimetterei per coerenza e dignità personale ma mi sa che io ragiono in maniera un pochino diversa dalla sua.
Infatti ha già dichiarato che rimarrà al suo posto e ha preso atto della situazione difficile ma non crede che il club sia ingovernabile. Sarà difficile, la vedo dura soprattutto per Guardiola, deve farcela al primo colpo altrimenti già mi immagino che succederà dopo un paio di sconfitte: malcontento generale e pañoladas contro Laporta, giunta, allenatore e giocatori.

O magari non sarà così: il voto di sfiducia sarà uno stimolo in più per tutti per vincere e vincere bene e invertire la tendenza negativa degli ultimi due anni. Questo voto potrebbe essere il punto di svolta. Poi non bisogna dimenticarsi che se da una parte c'è Laporta che non ha ottenuto consensi dall'altra c'è Guardiola che, secondo un'inchiesta di TV-3 e Catalunya Ràdio, ha ottenuto la fiducia del 77,9% dei soci del Barça. Questo mi sembra un buon inizio.

venerdì 4 luglio 2008

Io voterei NO.


Laporta si è sbagliato parecchie volte in questi anni, ma tante cose gli sono venute bene. Secondo me il bilancio generale della gestione di questa direttiva è sicuramente più positivo che negativo. Durante il suo mandato abbiamo vinto la seconda Champions, solo per questo Laporta meriterebbe un po’ più di rispetto. Vero è che il Barça dopo quell’annata strepitosa si è completamente perso, e se fino al 2006 il suo presidente si meritava tutti i miei complimenti adesso non posso far altro che criticarlo, ma arrivare ad appoggiare la mozione no. È esagerato buttare via tutto quello che di buono è stato costruito per due anni senza vittorie. Cosa sarebbe successo se avessimo vinto la semifinale contro il Manchester? Saremmo ancora qui a discutere del voto?

Non appoggio la mozione, secondo me Laporta dovrebbe finire il suo mandato e solo in quel momento si dovrebbero svolgere normali elezioni con tutta la tranquillità di questo mondo.
Credo che non ci siano motivi sufficienti per appoggiare questo voto di censura. Mi sembra che non ci sia un vero progetto dietro chi ha promosso questa mozione. Piuttosto assomiglia tanto a una battaglia personale contro Laporta. Oggi ho letto che votare si a la mozione è votare no a Cruyff, sarebbe questo il programma, vecchi rancori contro Laporta e contro Cruyff? La candidatura di Rosell che significa? Mi candido perchè odio Laporta, il presidente ha rovinato il Barça e io lo salverò.Che messaggio ha voluto mandare? Di odio verso una persona o d'amore per un squadra?

Inoltre, se dovessero vincere i si alla mozione si creerebbe una situazione di instabilità tra segreteria tecnica, allenatore, giocatori e acquisti. Le elezioni del nuovo presidente sarebbero fissate a settembre, per cui verrebbero bloccati eventuali nuovi acquisti e le cessioni. È questo quello che vogliono i promotori? È questo il bene del Barça che tanto promovuono?

La foto è presa dal sito www.fcbarcelona.com

martedì 1 luglio 2008

Xavi, il miglior giocatore.


La Spagna ha vinto l’Europeo perché è stata la squadra migliore, ricca di talenti, bella e compatta. Il vero protagonista di questa squadra non è stato un giocatore in particolare, ma il gioco stesso. Mi piace che sia uscita vincente una squadra che ha puntato più sul collettivo che sul singolo. Emblematico, da questo punto di vista, la scelta della Uefa di premiare come migliore giocatore dell’europeo Xavi, registra della squadra e giocatore simbolo dello stile ‘tiki-taka’.

Xavi ha disputato un grande europeo, si è trovato a suo agio nel far girare la palla, ha diretto la squadra alla perfezione, è stato capace di trovare i tempi e gli spazi giusti, ha segnato un gol importantissimo in semifinale e ha servito un pallone perfetto per il gol di Torres nella finale.
Ma non credo che siano questi i meriti che l’hanno portato a ottenere il premio. Xavi non sarà mai un vero crack, da solo non potrà mai vincere il pallone d’oro, ma ha vinto questo premio, un premio collettivo, per il suo ruolo e come rappresentante della sua squadra. Mi è sembrata un’ottima scelta.

Crujiff è stato il primo a capire l’importanza di avere un regista a centrocampo, ed è stato il primo a costruire una squadra vincente intorno a questa figura, e così è venuto fuori Guardiola. Poi sono arrivati Xavi, Iniesta e Fábregas. Infine è arrivato Aragonés che ha deciso di farli giocare tutti assieme e ha dimostrato che una squadra con cinque centrocampisti può vincere e che Iniesta e Xavi, al di fuori del Barça, possono tranquillamente giocare assieme.

Cosa succederà adesso nel Barça? Iniesta e Xavi giocheranno assieme di diritto e così continueremo ad avere problemi difensivi o Pep userà un altro criterio visto che il Barça non è la Selección e la struttura della Liga è completamente diversa da quella dell’europeo?
Oppure succederà ciò che aveva previsto Guardiola anni fa quando aveva detto a Xavi tu mi manderai in pensione ma Iniesta manderà in pensione te?