La mia storia con il Barça inizia nel 1993 in Galles. Ero andata lì a fare l’Erasmus per imparare l’inglese e invece mi ritrovo a parlare in spagnolo. L’impossibilità di adattarmi agli usi e costumi gallesi mi ha portato ad avvicinarmi alla cultura iberica. Una delle loro abitudini sacre era quella di andare a vedere le partite della Liga. Così toccava pure a me seguirmi il calcio, che fino ad allora avevo sempre schifato.
Sarà che il bianco non mi è mai piaciuto come colore, sarà che il rosso e il blu sono i miei colori preferiti, sarà che ho sempre avuto una predilezione per le minoranze (lì c’erano due cules contro una decina di madridisti), sarà anche stato che uno di quelli che tifava madrid non l’ho mai sopportato, sarà per questa serie di motivi che ho iniziato a simpatizzare per il Barça. All’inizio il mio era solo un timido apprezzamento per la squadra. Poi è arrivato il colpo di fulmine, ho visto giocare Romario e mi sono innamorata di lui, del suo stile di gioco e naturalmente del Barça.
Da allora sono diventata una culé, ho continuato a seguire la squadra con un interesse sempre più grande. La passione vera e propria mi è scoppiata nell’epoca Rijkaard, ma questa è un’altra storia.
Di Romario mi piaceva il suo stile in campo, cazzeggiava per quasi tutta la partita e poi tirava fuori il colpo a effetto e partiva una giocatina stupenda. Pura magia. Come si fa a non apprezzare un giocatore del genere? Impossibile. Impossibile non innamorarsi di lui.
Ho sempre avuto un occhio di riguardo per tutti i giocatori brasiliani che hanno indossato la maglia blaugrana. Ma nessuno ha mai raggiunta il suo livello. Ronaldinho si è avvicinato parecchio, ma non è riuscito a superarlo. È difficile scordarsi il primo amore.
Anche se il mio interesse è stato tutto canalizzato dal Barça, mai mi sono dimenticata di Romario, ho seguito tutte le sue vicende, i suoi continui cambi di maglia, i suoi numerosi addii al calcio. E tutte le volte l’ho mentalmente ringraziato per il fantastico mondo che mi ha fatto scoprire.Oggi ha dato il suo addio definitivo e io non posso far altro che rendergli omaggio in questo post.
Grazie ‘o Baixinho’. Grazie per le tue magie in campo, grazie per i tuoi gol, grazie per avermi fatto conoscere e apprezzare il tuo calcio eccessivo e romantico, grazie per avermi fatto sognare.