mercoledì 14 maggio 2008

Infortuni e sfiga.

Il Barça quest’anno ha lasciato per strada tanti di quei pezzi che ormai ho perso il conto. Si potrebbe scrivere un post lunghissimo solo con l’elenco di motivazioni per cui la squadra non ha funzionato, ma è un’impresa titanica che oggi come oggi non sono in grado di affrontare.

Provo ad analizzare la stagione del Barça in relazione agli infortuni. Il dato certo è che l’infermeria blaugrana ha lavorato parecchio durante tutto l’anno.
Si sono infortunati tutti meno Xavi e Valdés: c’è chi è stato fermo per poche settimane, chi parecchi mesi, chi si è fermato più volte per lo stesso problema o chi si è fermato più volte per problemi diversi e c’è anche chi ha giocato stoicamente da infortunato.
Si sono infortunati sia i titolari che i panchinari senza nessuna distinzione. Gli infortuni ci sono stati in tutti i momenti dell’anno all’inizio come alla fine, in partite di campionato come in allenamento o in amichevoli. Anche in questo caso senza nessuna distinzione.

Le spiegazioni possono essere solo due: a voler essere cattivi c’è da porsi qualche piccola domandina sulla competenza dei preparatori atletici del Barça, mentre ad essere benpensanti la colpa si può attribuire solo alla sfiga.
Io propendo più per la seconda ipotesi e se fossi in Xavi o Valdés comincerei a pregare San Jordi o a fare qualche rito scaramantico in più.
A sostegno della tesi-sfiga ho fatto il seguente ragionamento: il Barça quest’anno ha fatto quattro acquisti, due di loro si sono rilevati perfetti, mi riferisco a Milito e Tourè gli altri due sono stati una grandissima delusione, Abidal e Henry. Bene, chi dei quattro si è infortunato? Milito e Tourè…se non è sfiga questa!!

È di ieri la notizia che Milito e Tourè sono stati operati. La fase di recupero Milito è stimata tra i sette e i nove mesi. Quando ho letto la notizia mi è venuto male, nove mesi sono tantissimi, voglio dire in nove mesi puoi fare un bambino, non puoi stare lontano dal campo per un periodo così lungo. Come tornerà Milito dopo nove mesi di stop? E’ un difensore, è parte del suo mestiere mettere la gamba non può mica toglierla come fanno gli attaccanti. Cosa succederà? Tornerà a essere il bravo difensore che tanto mi è piaciuto quest'anno? Spero proprio di si.Tanti auguri, Gabi!
Va un po’ meglio con Touré, si è operato di ernia del disco che si era trascinato da parecchi mesi. Per fortuna i suoi tempi di recupero sono decisamente più brevi, da sei a otto settimane.Meno male perchè anche lui è uno dei pezzi fondamentali del Barça.Tanti auguri Yaya!

A proposito di Touré ho letto da qualche parte che non è nella lista degli intoccabili di Guardiola, speravo di aver frainteso. Purtroppo ho avuto delle conferme, leggo infatti sul Mundo Deportivo che Touré potrebbe essere una buona moneta di scambio con l'Arsenal. Ma siamo matti!!! Spero che sia una delle tante bufale di inizio campagna acquisti, altrimenti caro Pep con tutto il bene che ti voglio inizi proprio con il piede sbagliato: Yaya non si deve muovere da Barcelona.


domenica 11 maggio 2008

A presto Frank.

Quando mi sono resa conto che quella di stasera sarebbe stata l’ultima partita al Camp Nou con Rijkaard in panchina mi è venuta voglia di andare a Barcelona, peccato che la mia brillante idea è naufragata subito visto che questo weekend lavoravo. Purtroppo le sorprese non si fermano qui: alle 20.55 scopro che Sky non trasmette neanche la partita. La notizia non l’ho presa troppo signorilmente, non sono stata all’altezza di Rijkaard. Ma porca miseria, il Barça è caduto così in basso che non rientra neanche più nella programmazione di sky.

Non mi è piaciuta questa scelta, come non mi è piaciuto il modo in cui Frank è stato silurato, poche ore prima del classico e facendo ricadere su di lui tutte le colpe di questa stagione. Non mi è piaciuto lo scaricabarile di Laporta, l’indifferenza di Txiki e le parole tardive e ipocrite di Xavi.

Stasera, almeno per quello che sono riuscita a vedere, lo scarso pubblico del Camp Nou gli ha dedicato un’ovazione, ha salutato Laporta con una ‘pañolada’ e fischiato Deco e Eto’o.Continuerò a ripetere fino alla nausea che non è sufficiente, Rijkaard meritava molto di più sia dai suoi giocatori che dal suo pubblico. Io l’unica cosa che potevo fare l’ho fatta: ho mandato messaggi di sostegno e di ringraziamento a Frank per tutto quello che ha fatto con e per il Barça.

È sufficiente sentire la conferenza stampa di ieri per capire perché ci tengo così tanto a Rijkaard. Sono in momenti del genere che viene fuori la altezza morale di una persona e lui è stato magnifico. Vorrei avere la sua calma e tranquillità, gli invidio il suo karma perfetto e poi vorrei avere la sua classe, io, nella sua stessa situazione,non avrei sicuramente reagito con tutta quella signorilità.

E stasera è arrivata anche la sua lettera d’addio ai tifosi. Semplice e bellissima.
Se ne va dal Barça una persona stupenda lasciando tanti bei ricordi e una profonda amarezza per la sua cacciata.

Torna presto Frank.


giovedì 8 maggio 2008

RIMANI FRANK!

Dopo una serata da dimenticare e una giornata altrettanto da incubo mi arriva il messaggio che mai avrei voluto ricevere. La giunta direttiva del Barça ha silurato Rijkaard. Non mi piace questa decisione, non la condivido. Ero rimasta tra i pochissimi che lo volevano ancora seduto nella panchina blaugrana, per lo meno ci speravo. Arriva così l’ennesima delusione stagionale, ed è quella che fa più male. Perché ormai avevo fuso la mia passione per il Barça con quella per Rijkaard, mi è difficile separare le due cose e mi è ancora più difficile immaginare il Barça senza Frank, non esiste proprio.Un Barça senza Rijkaard mi sembra un po’ meno Barça…

E dire che quando Rijkaard è arrivato a Barcelona non ho di certo gioito anzi avevo pure pensato che si stava raschiando il fondo del barile. Non aveva certamente un gran curriculum: ha allenato l’Olanda e si dimesso dopo una partita persa contro un’Italia scandalosa, passa nella panchina dello Sparta Rotterdam e riesce a mandarlo in B, non proprio esaltante come presentazione.

Non ero l’unica a non credere in Rijkaard, il Barça veniva da un periodaccio, 4 anni senza vincere niente, non era sicuramente il momento migliore per affidarsi a un non vincente. A dispetto dei pronostici, Frank pian pianino si guadagna la stima dei giocatori con il suo modo di fare pacifico e tranquillo, senza mai gridare ma sempre cercando il dialogo e insistendo sul concetto di squadra (bellissimo si vince e si perde tutti assieme). Anch’io comincio ad apprezzarlo, mi conquista ogni giorno di più e inizio a non perdermi neanche una partita del Barça. È il periodo in cui i blaugrana si metteno a giocare a mille, diventano la bandiera del ‘jogo bonito’ e nel giro di poco arrivano 2 Liga e la Champions. Il 2006 è l’anno del Barça che riesce a vincere il doblete, mamma mia che anno. Con questi successi Rijkaard mi ha definitivamente convinto, capisco che è l’allenatore giusto arrivato al momento giusto.

Sono mille i motivi per cui Rijkaard è e rimarrà il mio allenatore preferito. Per la sua filosofia di vita che applicava anche alla squadra, perché ha sempre avuto fiducia nei suoi giocatori, perché crede nel concetto di squadra, perché afferma che per giocare una buona partita bisogna avere la mentalità giusta, perché è coerente con le proprie idee, perché è sempre rimasto tranquillo anche nei momenti peggiori, perché è ottimista e ha cercato di infondere il suo ottimismo al Barça che tradizionalmente è pessimista, perchè è una gran persona, perché le sue conferenze stampa infondono sempre una gran calma, perché è equilibrato, perché il suo numero preferito è l’otto, perché proteggeva i suoi giocatori,perché ha detto che il Barça gli rimarrà nel cuore, perché è un signore e non ha mai voluto prendersi i meriti per i successi ma li ha sempre girati ai suoi giocatori, perché si è sempre preso le colpe di tutti gli insuccessi, perché ascolta i Pixies, perché non ha mandato a cagare Eto’o quando l’ha definito una cattiva persona, perché sotto la sua guida sono nati talenti dal calibro di Ronaldinho, Messi e Iniesta, perché con lui abbiamo vinto al Bernabeu per 3 a zero, perché con lui siamo riusciti a rimontare e vincere la finale della Champions, perchè non si meritava di essere preso in giro dai suoi giocatori e non meritava di andarsene via in questa maniera.

Potrei citare ancora mille altre motivi.Mi fermo e concludo citando una frase di Laporta “Rijkaard è un fenomeno” è vero, mi manca già.

Basta.

Basta Barça quest'anno hai superato di gran lunga il limite massimo di sopportazione. Ti ho difeso e ho creduto in te fino alla fine. Ma adesso basta!
Ricominciamo da zero il più presto possibile e non parliamone più.

lunedì 5 maggio 2008

Atto primo.

"No es verdad que Deco y Eto’o no estuvieran avisados de las tarjetas".
Frank Rijkaard.

Ieri sera in conferenza stampa Rijkaard ha smesso di proteggere i suoi giocatori, ha perso la sua proverbiale calma, si è leggermente incavolato e ha smentito le dichiarazioni di Deco e Eto’o. In un altro momento della stagione non sarebbe mai successo, ma adesso in cui tutto è perduto comincia a venire a galla la verità. Forse.

La frase di Frank spiega alla perfezione cosa non ha funzionato questa stagione. Non è esistita una squadra Barça, ma ci sono stati tanti giocatori, tante primedonne che quando hanno voluto hanno fatto girare la squadra mentre il più delle volte l’hanno mandata a picco.

È vergognoso l’atteggiamento che hanno tenuto certi giocatori, non sto qui a scrivere tutti i nomi perché la lista è troppo lunga e poi sicuramente dimenticherei qualcuno, e non è giusto.

Hanno preso in giro i pochi compagni che quest’anno si sono impegnati dalla prima all’ultima partita, hanno preso in giro il proprio allenatore ma soprattutto continuano a prendere in giro i propri tifosi. Basta.Sono solo degli ex.
È ora di ripartire da zero, bisogna pensare al futuro e dire addio a tanti giocatori. È un errore gravissimo dare la colpa solo a Rijkaard, lui pagherà ma non è l’unico che deve farlo.

domenica 4 maggio 2008

Ti amo però...

Avessero giocato una partita del genere in un altro periodo avrei scritto un post straelogiativo nei confronti del Barça, avrei definito la serata fantastica, spettacolare, grandiosa…A questo punto della stagione vincere con un margine così notevole non mi fa né caldo né freddo.

Anzi, forse mi fa un po’ rabbia, in una serata che potrebbe regalare la Liga al Madrid, sai che notizia stratosferica è vincere 6 a 0, oltretutto contro una Valencia che non è neanche sceso in campo, era a dir poco imbarazzante.

Questa partita è stata la chiara dimostrazione del perché la Liga è scappata dalle mani dei blaugrana. È stato facile vincere con le squadre più deboli, ed è stato quasi impossibile battere le altre. È stato facile vincere con una goleada con le squadre da fondo classica ed è stato difficilissimo segnare un gol nelle ultime settimane. È stato facile impegnarsi in una partita come quella di stasera ed è stato ai limiti dell’impossibile impegnarsi nelle partite che contavano (ad esclusione delle due sfide con il Manchester). È una stagione che è andata via così, con tanti rimpianti per tutte le occasioni sprecate.Caro Barça, io ti amo però...

La partita di stasera mi ha solo confermato chi deve rimanere nel Barça, e chi se ne deve andare. Messi deve assolutamente giocare,sempre, è la dimostrazione che un solo giocatore può cambiare l’andamento di una partita, il risultato di stasera è stato tutto merito suo.

Invece, il primo che se ne deve andare è sicuramente Henry. Non mi è stato mai simpatico ma oggi mi ha fatto troppo incavolare. In una serata che contava proprio poco si è sbattuto a recuperare la palla, ha pressato, ha giocato sia a destra che a sinistra, ha segnato una doppietta, non ha festeggiato ma ha mostrato una faccia da schiaffi!!! Ma cosa pretendi, vuoi una standing ovation per quello che hai fatto in una partita e non hai mai fatto in tutto l’anno rimanendo inchiodato nella tua posizione!! Ma scherziamo, vattene il prima possibile.

venerdì 2 maggio 2008

Un regalo azzeccato.

Mi hanno appena regalato questo libro. Vale la pena leggerlo solo per il titolo. Lo trovo geniale e molto appropriato, visto il momento.
So bene che l’eliminazione del Barça non è stata solo per colpa del Manchester, però non è male leggere pagine e pagine di insofferenza nei confronti dello United, condite da una buona dose di ironia e molta, moltissima autoironia, che non guasta mai.
La lettura di questo libro si sta rilevando un’ottima terapia per riprendermi dalla delusione degli ultimi giorni.Lo consiglio a tutti.